Il pane del sabato : una conquista non sempre scontata.
In molte famiglie operaie e contadine, un avolta, in certi periodi dell’anno, non si riusciva sempre a cuocerne a sufficienza, si doveva razionare, far durare, anche tenendolo sotto chiave…con grande pena.
Spesso la farina di grano non bastava, il nuovo raccolto era lontano, e si integrava con farina di mais, di ghiande, di castagne, anche con la corteccia di certi alberi, come le betulle…
Per noi è difficile oggi pensare alla penuria di pane, ma basta sentire i racconti dei nostri vecchi, che sono vissuti in un tempo in cui ancora si sapeva cos’era la “fame”, o in certi giorni, vivere di solo ” pane e saliva”!!!
Come dice lo storico Franco Cardini: ” Comunque la si affronti, la Storia è sempre, in un modo o nell’altro, storie di cose da mangiare o della loro mancanza.”
Foto di Giovanni Zaffagnini.