IL 2022 l’anno più caldo di sempre per colpa dell’uomo
Il 2022 passerà alla storia come l’anno più caldo di sempre per l’Italia. Ma non in senso relativo. Come ci dicono sempre i meteorologi che per “indorare la pillola” di un inquinamento umano che ha stravolto la terra cementificandola ed asfaltandola, ha ridotto i boschi a parchi, gli animali ad un numero esiguo, ha addirittura cambiato la composizione dell’atmosfera ed indorato gli oceani di plastica, ci rassicurano che si fa caldo, ma già nel …fece un ‘Estate così torrida…si, è piovuto in modo anomale, ma già trent’anni fa ci fu una settimana… Tutte bugie.
Siamo a Natale che è raffigurato da slitte e rene, ma non nevica. Neppure nelle tradizionali stagioni sciistiche. Ed in Sicilia fanno il bagno. Quando piove è come se fossimo sotto i monsoni ed Ischia si sbriciola come un grissino.
Insomma: non è come si scherzava qualche lustro fa, quando si diceva: “Non ci sono più le mezze stagioni!”. Oggi non ci sono più le stagioni ed in Italia non abbiamo più il clima temperato che ha caratterizzato la Penisola per una decina di migliaia di anni. Dall’ultima glaciazione ad oggi. Cioè a ieri: quando il Paese è diventato da agricolo ad industriale ed ha stravolto, come un po’ dappertutto nel Mondo, le terre, le acque ed il cielo.
Le temperature di questo Dicembre così anomalo, sono infatti in linea con la tendenza dei primi 11 mesi dell’anno, già evidenziata dall’istituto per le Scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr-Isac). Lo ha detto il climatologo Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma-Cnr, aggiungendo che il primato del 2022 riguarda sia le temperature massime che quelle medie e si riferisce al periodo dal 1800, da quando cioè sono cominciate le rilevazioni meteorologiche.
Ed anche questo è un modo di tranquillizzare! La verità è che le variazione della temperatura come la composizione dell’atmosfera e lo scioglimento dei ghiacciai sono stati così rapidi, perché la causa è l’uomo!
Così, tanto per “consolare” si dice che per le minime, invece, l’anno record è stato il 2018 che è il secondo anno più caldo di sempre dopo il 2022. Nel mondo è stato il 2016 l’anno più caldo a livello mondiale, precedendo il 2020 e il 2019.
Ma non si dice che questi anni sono tutti anni vicinissimi tra di loro e che quindi sono l’attestazione di una tendenza pericolosissima e che se non si corre ai ripari (il che non avverrà!) tra poco avremo fenomeni catastrofici.
Ma l’uomo è molto più interessato all’economia o a farsi guerra per prevalere l’uno sull’altro.
In Italia, ma non solo, la tendenza di queste festività sta confermando l’anomalia: dopo un Natale decisamente mite e poco piovoso, il 31 Dicembre e il Capodanno si avranno temperature più da Primavera inoltrata che invernali. Si registreranno, infatti, ha spiegato Gozzini, “temperature di 5-6 gradi sopra la media e localmente anche di qualche grado in più, mentre non dovrebbe piovere”. “Le uniche regioni a fare eccezione – ha aggiunto il climatologo – sono la Liguria e in parte la Versilia e la Lunigiana, dove si potranno verificare le sole precipitazioni previste per l’ultimo dell’anno”.
L’unico rischio (l’unico?!) meteorologico per la fine dell’anno è la nebbia, che si potrebbe formare in particolare in pianura Padana e sul litorale adriatico, ma anche, sia pure in misura minore, su quello tirrenico. Nebbia che ha già prodotto disagi all’aeroporto di Abruzzo: i tre voli che ieri sera sarebbero dovuti atterrare a Pescara – quelli Ryanair provenienti da Londra Stansted e Bergamo e quello Ita in arrivo da Milano Linate – sono stati dirottati all’aeroporto di Fiumicino, a causa delle proibitive condizioni meteo. Vedete, che siamo più preoccupati dei voli che non dell’inquinamento che i mezzi aerei creano nell’atmosfera?!
Il caldo record registrato anche in queste festività in Italia (che riguarda peraltro diversi altri Paesi europei), ha ‘analogie’ con il gelo che in questi giorni ha colpito l’Est degli Stati Uniti, tanto che i due fenomeni sono considerati due facce della stessa medaglia.
“Sono infatti le conseguenze – ha precisato sempre Gozzini – del cosiddetto jet-stream, la naturale circolazione d’aria ad andamento sinuoso che a 9-12 km di altitudine attraversa tutto il Pianeta, influenzando il posizionamento dei sistemi di alta e bassa pressione. Nel caso specifico l’intensità del jet-stream può essere stata influenzata, a sua volta, dai cambiamenti climatici, determinando temperature molto basse, sia nel caso del gelo negli Stati Uniti, che della Penisola scandinava, a causa dell’aria fredda trasportata a quelle latitudini; e temperature miti nel bacino del Mediterraneo a causa del richiamo di aria di origine nord-africana. Il tutto, quindi, dividendo sostanzialmente il bacino del Mediterraneo in due dal punto di vista termico”. La curva, ha concluso il climatologo, muovendosi con andamento sinuoso porta alla localizzazione dei centri di alta e bassa pressione, determinando, dunque, le condizioni meteo a livello locale.
Si, certo. Questa è l a spiegazione fisica del contingente. Ma dell’inquinamento irresponsabile quando ne parliamo?
D.V.