I patti di mezzadria.

 


I rapporti tra mezzadro e padrone erano regolati dai contratti di mezzadria, le cui clausole o patti colonici venivano trascritti nei libri contabili nei quali erano le disposizioni e gli obblighi tra proprietario del podere e contadino.
Oltre agli obblighi per legge, in questi ” libri”, al contadino erano imposte le cosiddette” regalie”, cioè polli e capponi per le feste principali, numero di uova mensili, ecc…
Per le Feste di Natale variava il numero di polli e capponi da portare al padrone da due a sei paia…e non solo, c’era da omaggiare il fattore, il prete, il veterinario il dottore…un salasso per l’economia famigliare.

 

I contratti di mezzadria divennero così opprimenti come li conosciamo, a partire dalla metà del 1700. Prima non erano così gravosi, ma poi pian piano si affermò il capitalismo anche nelle campagne, e durante il 1800 divennero sempre più dei capestri che spogliavano il mezzadro del poco che aveva.

Addirittura, mia madre racconta, che alla famiglia di sua madre (mia nonna) veniva addebitato anche il latte che usavano per far colazione (siamo negli anni 10-20 del 1900).

Non c’era nessuna regolamentazione di codesti contratti, il padrone letterato, il contadino illetterato e la fame di terra facevano pendere la bilancia a favore dei voleri del padrone. Mia madre racconta che la sua famiglia era riuscita a diventare affittuaria. Ma la padrona mandava ugualmente la “lista delle regalie” che dovevano soddisfare. Gli zii di mia madre erano insofferenti per questa cosa, ma per andar d’accordo con la padrona che li aveva resi affittuari, sottostavano.

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