Lo prevede un’ordinanza del Comune valida fino al prossimo 20 aprile
Il provvedimento riguarda anche i frontisti di corsi d’acqua
Con una nuova ordinanza emessa oggi (mercoledì) il Comune stabilisce che i cittadini devono mettere in sicurezza le alberature di proprietà e gli edifici privati che, a causa dell’ondata di maltempo dello scorso 5 marzo, hanno subito forti sollecitazioni dalle raffiche di vento e possono costituire un pericolo potenziale per la pubblica incolumità.
Il provvedimento riguarda, in particolare, proprietari di fondi sui quali sono presenti alberature ed edifici di proprietà privata interessati dai danni provocati dal vento, che per le loro precarie condizioni di stabilità possono costituire situazioni di pericolo per edifici pubblici, strade, parchi, linee elettriche o telefoniche, impianti tecnologici ed esercizi di pubblico servizio ed aree pubbliche o private ad uso pubblico poste nelle immediate vicinanze.
L’ordinanza riguarda, inoltre, anche tutti i proprietari frontisti di corsi d’acqua che devono provvedere al taglio delle piante e delle vegetazione nella fascia di rispetto dei 4 metri dal ciglio di sponda e/o dal piede dell’argine.
Tutti questi proprietari devono attivare, a propria cura e spese, tutte le procedure necessarie a garantire la pubblica incolumità compreso lo sgombero di piante cadute e l’abbattimento di alberi la cui sicurezza risulti visibilmente pregiudicata.
L’ordinanza stabilisce anche che è necessario monitorare costantemente lo stato delle alberature, con una frequenza tale da garantire in qualsiasi momento la pubblica incolumità, ed informare l’ufficio di Protezione Civile del Comune, anche tramite email (protezione.civile@comune.capannori.lu.it) del luogo e della motivazione dell’abbattimento e di documentare le situazioni di pericolo della specie tagliata allegando documentazione fotografica. L’ordinanza è in vigore fino alle ore 24 del prossimo 20 aprile
Sarà colpa della vastità del fenomeno, sarà colpa della crisi che ha falciato tutte le risorse, sia dei privati che degli enti pubblici, certo è che girando per la Piana, come a Lucca, come in Versilia, dove il disastro ha proporzioni anche maggiori, ma anche in Garfagnana, si nota che questo Paese non sappia reagire come una volta. Dal 5 marzo sono passati 20 giorni, ma ancora dappertutto sono visibili alberi abbattuti, tronchi e fronde accatastati e non rimossi…insomma lo slancio che si notava nell’alluvione del ’66 a Firenze, dove si spalava fino allo sfinimento il fango dell’Arno, è purtroppo lontano! Giusta quindi le prese di posizioni e le ordinanze dei Sindaci come questa di Capannori, ma il Paese sembra entrato in un torpore e in un lassismo, estraneo agli Italiani di una volta!