GRANDE PARTECIPAZIONE AL CONVEGNO “PROFESSIONI SINCRONIZZATE CONTRO LA
VIOLENZA”
Esperti di vari ambiti si sono confrontati sulle modalità di approccio ai casi di femminicidio e femicidioLucca, 20 settembre 2017 – Agire in maniera sempre più coordinata per ridurre i casi di femminicidio e femicidio.
È’ la sfida lanciata dai molti e qualificati relatori del convegno “Professioni sincronizzate contro la violenza”, che si è svolto oggi (20 settembre) a Palazzo Ducale di Lucca.
L’evento è stato organizzato da Provincia di Lucca, Azienda USL Toscana nord ovest (codice rosa) e Centro Antiviolenza Luna, con la collaborazione di altri enti ed associazioni del territorio.
All’organizzazione dell’evento hanno partecipato infatti la Prefettura di Lucca, le Conferenze dei Sindaci della Piana di Lucca e della Valle del Serchio, il Cesvot, l’Ordine dei Medici di Lucca, l’Associazione Donne Medico di Lucca.
E’ stata l’occasione per discutere insieme alle autorità, ai professionisti e alle forze dell’ordine del ruolo di ogni servizio o settore quotidianamente impegnato contro la violenza di genere, in un’ottica di continuo miglioramento dei percorsi.
Il confronto di Palazzo Ducale è stato coordinato dalla responsabile del Codice Rosa di Lucca Piera Banti e dallo scrittore Luca Martini.
“Parlo in una realtà virtuosa sulle modalità di approccio dei casi di femminicidio – dice il generale dei Carabinieri e presidente dell’Accademia italiana di scienze forensi Luciano Garofano – ma è indubbio che si debba puntare ad una maggiore specializzazione e collaborazione. E dobbiamo metterci sempre più convinzione e cuore. È’ bene ribadire che i reati di questo tipo sono in calo in Italia, anche se suscitano ovviamente grande attenzione da parte degli organi d’informazione, ma sono da sottolineare i pregiudizi che ancora ci sono nell’ambito della violenza di genere e anche i pericoli di internet”.
Altri importanti contributi sono arrivati dallo psicologo Carmelo Dambone e dalla criminologa forense Cristina Galavotti, prima di dare spazio alla discussione.
Ha chiuso il convegno la presidente del Centro Antiviolenza di Lucca “Associazione Luna Onlus” Daniela Caselli, che ha sintetizzato i temi emersi durante la giornata.
Nel corso del convegno, per ogni ambito sono stati evidenziati punti di forza e criticità, approfondendo gli aspetti operativi e pratici ed evidenziando come si agisce attualmente e quali azioni di miglioramento possono essere attuate. Anche alla luce dei vari report sui dati del fenomeno della violenza contro le donne, si è trattato sicuramente di un momento utile a tutte le professionalità impegnate nel percorso, sempre nel rispetto dell’individualità delle donne.
Alcuni dati sui casi del Codice rosa
A livello provinciale si sono registrati dal 2012 al giugno 2016 un totale di 2028 casi, di cui 1370 nell’ambito territoriale di Lucca e 658 nel territorio della Versilia.
Per quanto riguarda le zone di Lucca e della Valle del Serchio (strutture di Pronto Soccorso di Lucca e Castelnuovo di Garfagnana) – ha detto nello specifico la dottoressa Piera Banti – dal 1° gennaio 2012 al 30 Giugno 2017 ci sono stati 1712 casi di codice rosa, di cui 1657 ai danni di persone adulte e di questi il 90% sono rappresentati da donne, con età da 18 a 93 anni. Di questi 1657 casi “lucchesi”, 1581 sono stati maltrattamenti, 34 abusi e 42 stalking.
Per quanto riguarda la violenza sui minori, altro tema specifico delicato e complesso, non si registra una differenza da maschi e femmine (50% ciascuno) fino a che siamo nella fascia di età fra 0-13 anni. I dati cambiano invece in maniera significativa nella fascia d’età 15-18 anni, perché in questo ambito la percentuale delle ragazze che subiscono violenza aumenta fino al 70% rispetto a quella dei ragazzi.
Si sta inoltre notando un preoccupante aumento delle violenze nei confronti degli adolescenti, ma anche delle persone anziane. Da qui l’importanza di potenziare ulteriormente i consultori territoriali ed i centri di coordinamento che si occupano di queste problematiche, soprattutto per accogliere al meglio ed inserire in rete le giovani donne. Anche gli ultimi casi di femminicidio e femicidio avvenuti recentemente in altre regioni italiane hanno infatti riguardato adolescenti, a dimostrazione che la violenza sulle donne continua ad essere legato anche a questioni di tipo educativo e culturale molto gravi e non risolte.
Importanti dati sono stati forniti anche dall’associazione Luna Onlus, che ha collaborato all’organizzazione del convegno, è attiva dal 1999, si è costituita come centro antiviolenza nel 2008 e dal 2010 fa parte della rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re offrendo servizi di accoglienza telefonica, consulenza psicologica, consulenza legale, orientamento e accompagnamento al lavoro, corsi di formazione, attività di promozione, sensibilizzazione e prevenzione, raccolta dati e materiale bibliografico sui temi della violenza.
Dati anno 2016
In totale nell’anno 2016 sono state accolte nelle Case Rifugio dell’associazione 33 donne di cui 8 italiane e 25 provenienti sia da paesi europei che extraeuropei.
Assieme alle donne sono stati accolti 32 minori.
La totalità ha intrapreso un percorso legale avvalendosi di avvocate interne all’Associazione in 18 casi e in 15 casi di avvocate esterne all’Associazione.Dati gennaio – agosto 2017
Le donne accolte in casa rifugio nel 2017 sono in totale 23 di cui 11 già presenti dal 2016 e 12 nel 2017 di cui 6 sono di nazionalità italiana, 1 appartenente alla comunità europea e 5 extra UE; tutte hanno intrapreso un percorso legale avvalendosi di avvocate interni all’Associazione in 15 casi e in 8 casi di avvocate esterne.
Da segnalare che assieme a queste 12 donne sono stati accolti anche 17 minori ; l’intervento sui minori si basa per tutti sull’osservazione mentre per altri, solo nei casi consentiti dalla legge o su provvedimento del Tribunale, di sostegno psicologico per l’elaborazione del trauma.
Per quanto riguarda il Centro anti violenza, che si pone l’obiettivo di offrire servizi di ascolto, di sostegno e consulenza psicologica e legale per le donne vittime di violenza, questi sono i dati d’attività.
Anno 2016: sono state accolte al Cav un totale di 152 donne, di cui 108 italiano e le restanti provenienti da paesi europei e extraeuropei.
Anno 2017: dall’inizio dell’anno sono state accolte dal centro 154 donne; è importante rilevare l’aumento relativo al numero di ragazze minorenni che vivono relazione violente tra pari (7 nell’ultimo anno).
Questo fatto ci fa riflettere maggiormente sul fenomeno in quanto apre un ulteriore problematica delicata da gestire: il sostegno ai genitori della ragazza che si articola da lato sulle strategie maggiormente funzionali da tenere sul sostegno psicologico, dall’altro sulle informazioni rispetto agli strumenti legali e giudiziari a loro disposizione.Nell’ultimo anno l’Associazione è stata inoltre legittimata a costituirsi parte civile in ben 5 processi per reati di: femicidio-stalking, violenza sessuale e lesioni- stalking-
maltrattamenti, lesioni , violenza sessuale con aggravante della violenza assistita.