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Molta gente si è presentata alla visita guidata di Palazzo Mansi, in occasione della XXVI° Giornata Internazionale della Guida Turistica. Tante persone in senso assoluto, ma soprattutto in senso relativo, vista la pochissima affluenza riservata al Museo Nazionale e alla Pinacoteca del Palazzo cittadino del ramo di San Pellegrino dei Marchesi Mansi. Accompagnati da guide davvero preparate (forse anche troppo per un pubblico eterogeneo e non di specialisti) hanno percorso le scale e gli splendidi corridoi della domus patrizia, progettata nel ‘600 dall’Architetto Mazzanti, di origini lucchesi, ma al soldo dei Medici.

Grande interesse e tante domande per gli affreschi allegorici, in specie dei pittori bolognesi venuti a Lucca per lo sposalizio della Marchesa Pepoli con Carlo Mansi che portò alla famiglia lucchese che la leggenda vuole di antiche origini della Sassonia, gran dote e la nobiltà del marchesato.

Per gli arazzi di manifattura belga che fasciano intere sale assieme ai lampazzi, ai diaspri e a tutte le rarissime e preziose sete (dicui commerciavano i Mansi, abilissimi nello smerciare tante merci e nel gestire e prestare denaro).

Fino al massimo dell’interesse per la celeberrima sala da ballo con il ballatoio per i musici, l’alcova, l’”infilata” delle stanze di rappresentanza e quelle usate comunemente dai “famigli”, i telai medioevali, e, naturalmene per le tante leggende sorte attorno alla potente famiglia lucchese che dette alla storia cardinale ed anche un parente Papa, come quelle di Lucida Mansi, colei che per la belezza vendette l’anima a l diavolo e fu sprofondata su una carrozza diabolica nell’attuale laghetta dell’Orto Botanico, la dove si estendeva il terribile campo di sepoltura per gli appestati, il teribile morbo studiato fra i primi dal medico luchhese di Nozzano, Marco Marcucci il cui morbo fu forse la causa vera, reale della scomparsa della bella e conturbante Lucida andata immeritatamente sposa a Gasparo Mansi il cui quadro ne svala le bruttezze del volto sullo scalone centrale di Palazzo Mansi di Via GalliTassi.

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