Questa la nota della Responsabile Comunicazione di Forza Italia, Deborah Bergamini

“Le vittime del Mediterraneo pesano sull’egoismo di chi, in Europa, si è sempre girato dall’altra parte ogni volta che un barcone è partito stipato di gente, ogni volta che c’è stata una tragedia del mare, ogni volta che l’Italia ha lanciato un grido d’allarme. Di fronte a 700 vite umane perse e ad un mare che è diventato peggio di una fossa comune, capace di inghiottire persone, famiglie, identità, storie e speranze, gli Stati europei contrari al rafforzamento di iniziative comuni, il nostro governo incapace di farsi ascoltare e l’Unione tutta, debole oltre l’immaginabile, si sono condannati ad una responsabilità pesantissima. Ora, con le chiacchiere, gli Stati europei provino a tenere a bada le proprie coscienze. E vediamo se adesso si è finalmente capito che è arrivato il momento di agire, in Libia, in Italia e in Europa: questi barconi della morte non devono più partire, non c’è altra soluzione”.

 

 

Directrice du centre Nord-Sud

On. Deborah Bergamini

 

Il naufragio del barcone carico di migranti diretto verso l’Italia è avvenuto in un tratto di mare ad una cinquantina di miglia a nord della Libia, quindi, forse, non in acque libiche, ma internazionali. Data la distanza dall’Italia, il Centro Nazionale Soccorso della Guardia Costiera, ricevuta la richiesta di intervento, ha «dirottato» nell’area i due mercantili più vicini. Quando il «King Jacob», battente bandiera portoghese, è arrivato nelle vicinanza del barcone, quest’ultimo si è capovolto.

 

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Il King Jacob, il mercantile indirizzato dalla nostra Marina, alla ricerca dei naufraghi

 

La temperatura dell’acqua è torno ai 16 gradi,per cui non si dispera di trovare qualche superstiti dei temuti 700 (forse anche di più) che affollavano un vecchio peschereccio e le ricerche continuano ancora

 

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