E’ scomparso ieri, improvvisamente, dopo un malore improvviso, che lo ha colto e stroncato alla stazione ferroviaria di Lucca, Fabio Lucchesi, 53 anni, attivo ambientalista ed impegnato in politica e nell’associazionismo e l’Ing. Mauro Molteni, professionista molto noto per la sua attività decennale.
Entrambe sono stati ricordati da una nota del Presidente della Provincia Baccelli che riportiamo integralmente.
IL PRESIDENTE BACCELLI RICORDA FABIO LUCCHESI
Fabio Lucchesi era un uomo appassionato e generoso, una persona onesta, dalle rare doti umane. La sua morte lascia un vuoto enorme nella comunità lucchese.
Il suo impegno nell’ambito della difesa dell’ambiente e del volontariato era totale, disinteressato, assolutamente gratuito. Forte delle sue idee e dei suoi ideali, ha lottato con grinta e determinazione a fianco di comitati e associazioni mettendo a servizio della collettività competenza e energie.
Per le istituzioni è sempre stato un interlocutore autorevole e collaborativo. Ci sono stati scontri, divergenze di vedute ma da parte sua non sono mai mancate correttezza, senso di responsabilità e una serenità di fondo che ha sempre aiutato il confronto. Una delle ultime occasioni di incontro è stata l’inchiesta per gli assi viari, durante la quale Lucchesi ha confermato il suo profondo e maturo senso civico e la sua disponibilità al dialogo.
IL PRESIDENTE BACCELLI RICORDA L’ING. MOLTENI
L’ingegner Mauro Molteni è stato un professionista molto apprezzato dalla comunità lucchese e ha lasciato un segno importante sul nostro territorio. Ricordo che, fra gli immobili della Provincia, si deve a lui la progettazione – negli anni Settanta – dell’edificio che attualmente ospita l’istituto Fermi: una struttura ardita, avveniristica, che testimonia la sua creatività e la sua sete di ricerca.
Uomo dotato di grande carisma, sempre attivo sulla scena culturale lucchese, Molteni ha contribuito con il suo insegnamento alla formazione di molti geometri che hanno frequentato il l’istituto Nottolini. Proprio per le sue competenze progettuali e strutturistiche, l’ingegnere stava collaborando con l’Amministrazione provinciale per alcuni progetti di adeguamento sismico dell’istituto Piaggia di Viareggio, lavoro che svolgeva con la collaborazione dei figli Marco e Francesca che hanno seguito la sua strada, che sono stati il suo orgoglio e ai quali vanno le mie più sincere condoglianze, nella certezza che proseguiranno nell’esempio del padre, professionista così prestigioso.