La 49enne era ospitata dal cugino di secondo grado, Maurizio Tessari, trovato morto martedì davanti la sua abitazione. I due litigavano spesso e lei lo aveva anche denunciato per lesioni e minacce
Nel carcere veronese di Montorio si terrà questa mattina, 22 Giugno, l’interrogatorio di V.B., la 49enne di Arcole accusata di aver ucciso il suo convivente.
L’omicidio si è consumato due giorni fa a San Bonifacio, nell’abitazione della vittima, l’imbianchino di 46 anni Maurizio Tessari. L’uomo è stato trovato senza vita in seguito ad una coltellata alla schiena che gli ha perforato un polmone. Ed ai carabinieri giunti sul posto la donna avrebbe ammesso di aver colpito la vittima durante un litigio, indicando agli investigatori l’arma del delitto.
Manca, però, la confessione ufficiale da parte della 49enne, rimasta in silenzio dopo aver contattato il proprio difensore. L’accusa che il giudice oggi le rivolgerà è quella di omicidio volontario aggravato e non è prevedibile il modo in cui la donna risponderà a questa accusa, se deciderà di rispondere.
La donna, V.B.le sue iniziali, aveva presentato ai carabinieri il giorno prima del delitto, accusando Maurizio Tessari di lesioni personali e minacce.
La convivenza ed il rapporto personale tra i due erano infatti burrascosi. I litigi erano frequenti e domenica scorsa i carabinieri erano dovuti intervenire nella casa di Via Aleardi, su richiesta della 49enne. Lei raccontò di essere stata picchiata e il giorno successivo aveva presentato in caserma formale denuncia. I militari le hanno poi consigliato di lasciare l’abitazione. Ed anche Maurizio Tessari pare non fosse più disponibile ad ospitare la donna che era anche sua cugina di secondo grado.
Poi, il delitto di cui V.B. viene subito ritenuta responsabile anche perché nel suo passato c’è un altro episodio violento. La 49enne aveva infatti patteggiato nella causa contro l’ex marito e la nuova compagna dell’uomo. La donna, ubriaca al volante, li aveva volutamente investiti, procurando loro lesioni guaribili in due settimane. Inoltre, dopo la separazione dal marito, aveva anche compiuto degli atti persecutori nei suoi confronti. Stalking, lesioni e guida in stato di ebrezza, questi furono i reati ammessi dalla 49enne, che patteggiò la pena di un anno, poi sospesa.
Ma ciò che rende più solida l’accusa si omicidio contro V.B. è la telefonata fatta dalla donna ad un amico. Prima del delitto, infatti, un amico della 49enne e di Maurizio Tessari aveva fatto visita ai due e li avrebbe anche visti litigare. L’uomo avrebbe fatto da paciere, ma un quarto d’ora dopo averli salutati ha ricevuto la chiamata di V.B. in cui la donna avrebbe sostanzialmente ammesso di aver ucciso il 46enne.