Lo scrittore basatino Giulio Salvatori interviene sul declino dei borghi montani
Seravezza_ Condivido quanto scritto da Alvaro Avenante sulla montagna. Uomo sempre attento alle problematiche dei nostri colli, ma anche lui come me, si trova in un’ orchestra composta da pochi elementi. Non ci si accorge, non si accorgono che non si fa nulla per far progredire i nostri paesi: mi riferisco alla montagna seravezzina. A Basati non si prende un caffè o una bibita perché, alla P. Assistenza hanno proibito qualunque attività, non so per quali motivi. Una struttura nuova dotata di tutti i servizi.
Ora, sono tutti per la via Francigena, e si fanno crollare percorsi che sono la nostra storia: le Vie dei Cavatori, la Via Crucis, La Via degli Omeni ed altre… Non parliamo delle via , di cui ne hanno scritto La Nazione,Today e anche Liberacronaca, diventata nota come la Via della Vergogna, Ruosina-Cansoli-Basati, dove più enti fanno il balletto delle competenze. E si va verso l’inverno
Non certamente agibile e larga la via da Riomagno-Azzano. La Via Maestra. Seravezza Azzano Basati, non si allarga una curva: devono essere poggi sacri. Io credo che al primo punto dovrebbe esserci la sicurezza delle persone.
Ho fatto i salti da un caso all’altro, ma sempre legati alle problematiche della montagna .
Parlando con un grande amico dottore, mi ha detto che secondo le statistiche : <Non è vero che sia il cancro la peggiore malattia, ma la Sordità e la Miopia, e colpisce di solito gli amministratori.>
Vai Alvaro, siamo in pochi, ma ce ne sono molti che leggono approvando in silenzio.
Giulio Salvatori, addì 30.9.2019
(Da Libera Cronaca n. 2921)
Foto di repertorio