Lungo il percorso del Viaggio dell’Eroe – 1921 – 2021 – Aquileia – Roma
E’ arrivato il momento!
Mesi di preparazione, e-mail, PEC, trattative, indirizzi, numeri di telefono, accordi e disaccordi, comprensioni ed incomprensioni, ma eccoci qui, pronti a partire.
In sella alla propria moto, i componenti del Circolo Culturale Marinai Motociclisti, sono pronti a partire con i loro mezzi, secondo i loro orari e seguendo i propri percorsi: tutti dobbiamo trovarci all’ora stabilita nella zona di Marghera alla grande rotonda di Villabona dove molti di noi si vedranno per la prima volta.
Dalla Toscana siamo i primi ad arrivare e siamo in sette, dopo alcuni minuti arrivano altri sette dall’Abruzzo e dal Lazio, infine ci raggiungono in tre dalla Liguria. Tutti gli altri li troveremo già sul posto.
Risate, presentazioni, un panino, una birra, un caffè, rifornimento e via: partenza per raggiungere Aquileia, soltanto 118 Km, ed il nostro viaggio avrà la meritata sosta.
La antichissima città romana di Aquileia ci accoglie vestita a festa, ornata del tricolore in ogni angolo: qui nel nordest l’attaccamento alla Patria offre l’impressione di un significato più intenso e compiuto rispetto ad altri posti. Ci immergiamo immediatamente nell’atmosfera con la partecipazione al concerto serale nella Basilica Patriarcale, ed al coro Aquileia Mater.
Il mattino successivo 29 ottobre, dopo la prima colazione, alle 08:00 siamo già tutti in moto pronti a partire per raggiungere il nostro posto di parcheggio in attesa dell’arrivo del parroco.
Le moto, tutte schierate sotta la torre dedicata al Milite Ignoto, ove viene riportata l’immagine ufficiale dell’evento sono in attesa della Benedizione del parroco. Subito dopo aver recitato la Preghiera del Marinaio ed aver gridato il nostro “Urrà per l’Italia” di nuovo in sella e, scortati dalla Polizia Locale, raggiungiamo la stazione ferroviaria di Cervignano del Friuli entrando nel piazzale riservato, ove stanno portando a termine gli ultimi dettagli tecnici alla locomotiva a vapore appositamente preparata. Con grande sorpresa, abbiamo avuto il piacere di vedere indossare, con orgoglio, le uniformi dell’epoca dai macchinisti delle Ferrovie: in quel contesto, con piazzale sterrato, la locomotiva e le carrozze antiche, il personale delle ferrovie con le loro divise d’epoca, noi e le nostre inseparabili moto sembravamo fuori del tempo, catapultati indietro di cento anni in un solo attimo. E’ stato un momento coinvolgente ed emozionante.
Proseguiamo il nostro viaggio per Udine, dove ad accoglierci troviamo una piccola delegazione del Comune che non ha mancato di ringraziare con enfasi l’iniziativa promossa dal Circolo Culturale Marinai Motociclisti, assumendosi l’onere di ripercorrere lo stesso tracciato del “Treno dell’Eroe”, che avrebbe portato il convoglio di 36 marinai motociclisti da Aquileia a Roma.
Raggiunta la piccola stazione di Basiliano, effettuiamo una sosta per consumare panino, birra e caffè che rappresenta il nostro unico momento di relax finché non avremo raggiunto Ferrara.
Nei pressi del bar della stazione di Basiliano, sedute ad un tavolo tre signore ed un signore che, alla nostra vista, hanno pensato ad un motoraduno. Avendo sentito il loro commento, mi permetto di intervenire e spiegare loro chi siamo, cosa stiamo facendo e perché lo facciamo: alla fine del racconto, con grande emozione, mi accorgo che la signora alla mia sinistra aveva ascoltato ammirata e si era commossa, fino alle lacrime, spiegandomi che non avrebbe mai immaginato che nel terzo millennio esistessero ancora persone dotate di tale sensibilità e disposte ad affrontare una simile fatica per tanti giorni, in onore ed a ricordo di un evento tanto lontano e dimenticato anche dalle scuole.
Ringrazio di cuore e con sincera gratitudine la Signora per il suo apprezzamento nei nostri confronti e prendo davvero coscienza che, a dispetto di molti, stiamo facendo qualcosa di irripetibile.
Ne sono orgoglioso, per me e per tutti i miei compagni di viaggio che hanno capito e condiviso l’evento.
Proseguiamo il viaggio verso Treviso, con la solita breve sosta alla stazione ferroviaria districandoci fra il traffico cittadino e la presenza degli studenti in uscita dalle scuole, dopo la fotografia, lasciamo Treviso e dirigiamo verso Venezia.
All’ingresso del territorio Comunale una pattuglia di motociclisti della Polizia Locale al comando del Commissario Deppieri ci ha scortati fino a Piazzale Roma dove, con nostra piacevole ed ammirata sorpresa, abbiamo visto la presenza di altri 6 militi della Polizia Locale che avevano provveduto a recintare i posti parcheggio che erano stati a noi assegnati.
Dopo le presentazioni ed i saluti di rito veniamo accompagnati nel piazzale della stazione di Santa Lucia, attraverso il ponte Calatrava (Ponte della Costituzione). Nei pressi del piazzale della stazione, era ormeggiata anche una motobarca con due Secondi Capi quali equipaggio. Mi avvicino loro per spiegargli chi siamo ed invitarli a fare una foto con noi. In quel frangente, uno degli Alti Ufficiali componenti la nostra colonna di moto ha l’impressione di riconoscere uno dei due secondi capi e, la stessa sensazione la prova anche il secondo capo ma, come spesso accade, passano diversi secondi prima che entrambi si rendano conto che stava avvenendo un incontro che aveva dell’impossibile.
La casualità…il destino…o chissà che altro, finalmente i due si riconoscono e si lasciano andare in un abbraccio come se fosse un incontro tra un padre ed un figlio: l’uno era stato Comandante dell’altro e non possono fare a meno di abbandonarsi a qualche minuto di commozione e di ricordi, qualche lacrima scende incontenibile sulle gote.
Non c’è tempo dobbiamo ripartire.
I tempi si sono dilatati eccessivamente, soprattutto per i festeggiamenti ottenuti in Friuli. Si decide di saltare Padova e proseguire direttamente per Rovigo dove effettuiamo la breve sosta per foto e, subito dopo, proseguiamo per raggiungere la nostra prima notte di sosta: Ferrara.
Dopo esserci tutti sistemati in hotel ed aver “appastoiato” le nostre moto, una meritata doccia ci rigenera per qualche ora ed andiamo tutti insieme a cena in un ristorante di fronte al maestoso Castello Estense. L’atmosfera del gruppo è amichevole e cordiale, sono tutti allegri, sta cominciando a crearsi la coscienza del gruppo e tutti stanno diventando amici tra loro. E’ tardi, dobbiamo andare a dormire. Domani ci aspetta un’altra lunga tratta del nostro viaggio verso Roma in onore dell’Eroe Sconosciuto.
E’ il mattino di sabato 30 ottobre, un piccolo gruppo di marinai motociclisti alle ore 07:00 si distacca dal grosso del gruppo per dirigersi a Pescia (PT), dovranno raggiungere rapidamente la cittadina Toscana via autostrada, poiché parteciperanno alla conferenza e presentazione del libro dedicato all’ Ammiraglio Birindelli: sarà presente all’evento anche l’Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli.
Alle 08:00 il resto del gruppo è pronto a muovere e, scortato da una auto della Polizia Locale che fa da apripista, dirigiamo tutti verso la stazione FS centrale per la foto di rito. Immediatamente dopo la foto salutiamo e ringraziamo gli agenti di scorta adesso perché, anche se ci accompagneranno fino al confine comunale, non avremo più modo di averci contatto. Ad una rotonda l’auto di scorta, con un colpo di sirena, ci saluta e, svoltando a destra prosegue per la sua strada. Noi continuiamo dritto, immergendoci con le nostre moto in una fitta nebbia, tipica della bassa padana. Via verso Bologna.
Dopo diversi chilometri percorsi avvolti da una nebbia che ovattava e nascondeva il panorama, avvicinandoci a Bologna si dissolveva, lasciando sufficiente visibilità e una guida più sicura. Raggiungiamo “La Dotta” con la sua tipica colorazione rossastra determinata dai mattoni che ne costituiscono la stragrande maggioranza degli edifici. Attraversiamo la città sotto gli sguardi incuriositi dei passanti, fino a raggiungere Piazza Medaglie d’Oro dove si trova la stazione centrale della città. C’è molta gente, sono circa le 9. 15, mattinata umida e fresca. Posizioniamo le moto e ci accingiamo a scattare una foto e ripartiamo, il viaggio di oggi è più lungo ed impegnativo. Non possiamo permetterci di perdere troppo tempo.
Ci muoviamo per dirigerci verso la SS64 “Porrettana”, il traffico in uscita da Bologna è intenso, le moto di coda hanno difficoltà a seguire quelle di testa: il gruppo si spezza in due. La testa riesce a raggiungere quasi integra l’inizio della “Porrettana”, ma ci fermiamo per aspettare quelli che mancano, dopo qualche minuto ne arrivano altri, ma ne mancano ancora tre: Li contattiamo telefonicamente, non sanno orientarsi, non sanno dove si trovano. Abbiamo perso oltre mezz’ora, la pattuglia della Polizia Locale di Pistoia ci sta aspettando non possiamo permetterci ulteriori ritardi. Si decide di mandare avanti la nostra scorta personale per invitare gli agenti ad aspettarci, mentre vengono contattati telefonicamente per informarli del ritardo accumulato dal gruppo. Siamo fortunati, gli agenti accettano di aspettare fino al nostro arrivo.
All’arrivo sul luogo dell’appuntamento gli agenti della Polizia Locale di Pistoia stavano amabilmente conversando con gli agenti della nostra scorta personale, appartenenti al locale Comando del Comune di Santomero (TE). Solo il tempo di qualche sorriso ed un breve saluto, senza neanche toglierci il casco e, immediatamente, con la scorta in moto dell’Assistente Roggi e di un’auto in coda al gruppo con altri due agenti, dirigiamo verso la Stazione FS di Pistoia. Effettuata la foto riprendiamo la strada: dobbiamo raggiungere Prato. L’Assistente Roggi, ci scorta fino al confine del territorio comunale di Pistoia lasciandoci in consegna ai colleghi della Polizia Locale di Prato.
Gli agenti di Prato erano in attesa su di un viadotto e, al nostro arrivo, ci hanno accolto con cordialità e simpatia. Ci hanno spiegato la strada che avremmo fatto e subito dopo partenza: disposti sulle due corsie della tangenziale, defilando come in parata, abbiamo raggiunto la stazione ferroviaria di Prato. Durante la sosta si è reso necessario decidere circa la sosta di Firenze poiché non disponiamo di scorta! Il caos del centro cittadino rischierebbe di rendere la giornata eccessivamente difficile: abbiamo già avuto i nostri problemi nel caos di Bologna. Nel frattempo siamo stati raggiunti dal gruppo distaccato proveniente da Pescia: ora siamo tornati un unico gruppo. Si deve decidere rapidamente: annulliamo la sosta di Firenze e proseguiamo direttamente verso Arezzo.
Il viaggio verso Arezzo comincia, un po’ alla volta, ad immergerci nel tipico panorama toscano ricco di torri, castelli e cipressi allineati che, lungo strade sterrate, conducono sulla cima di colli dove sorgono maestosi casali. Si giunge in città ad Arezzo e, raggiunta la stazione ferroviaria nel centro cittadino, effettuiamo la foto di rito. Partenza, dirigiamo verso Chianciano Terme, che non rappresenta parte del percorso del “Treno dell’Eroe”, ma è il luogo della nostra sosta notturna in hotel. All’uscita da Arezzo ci immergiamo in parte della Val d’Orcia. Percorriamo strade su colline dolci e sinuose, ricche di vigneti. La strada ci porta in alto e, sotto la luce fioca del tramonto ormai vicino, i colli sotto di noi sembrano formare le grandi onde di “mare lungo” già viste sull’Oceano Indiano. I profili dei colli in lontananza danno l’impressione di onde scure che si muovono come un mare animoso, ma non minaccioso. Ma non è il mare: a dritta tra le cime di un gruppo di cipressi e le fronde fresche di alti alberi, si erge una torre merlata posta a guardia di un tempo che non c’è più, ancora più avanti una strada bianca bordata di cipressi ai lati porta in cima ad un colle dove è posto in ricco e grande casale. Il sole sta tramontando, lo spettacolo intorno a noi è suggestivo ed emozionante. Arriviamo a Chianciano. Ci sistemiamo in hotel e, nonostante la stanchezza, l’allegria dei commensali è incontenibile e la cena è ottima ed all’altezza delle nostre aspettative. Il gruppo si è ancor più amalgamato: la fatica ci rende più solidali e più vicini gli uni agli altri. Domani, domenica 31 ottobre, affronteremo le ultime tappe, che culmineranno con il nostro arrivo a Roma Tiburtina.
Domenica 31 ottobre alle 09:00 partiamo! Dirigiamo verso Chiusi Scalo e dopo la sosta con foto proseguiamo per Orvieto Scalo. Nuova foto e via, proseguiamo per Orte Scalo lungo la SS71 che ci permette di dominare dall’alto il panorama di Orvieto con la maestosità della sua Cattedrale.
Raggiungiamo Orte Scalo e, dopo la foto, raggiungiamo un locale nelle vicinanze per la nostra sosta pranzo che consisterà in un tramezzino, una birra, un dolcetto ed un caffè. Alle 13:30 il locale chiuderà: dobbiamo muoverci per lasciare libere le commesse.
Saltiamo in moto rifocillati e, finalmente, dirigiamo verso l’ultima tappa: Roma Tiburtina.
Entriamo nel caso del traffico cittadino di Roma, ma la colonna di Marinai Motociclisti è, ormai, preparata ed addestrata dall’attraversamento delle grandi città precedenti: siamo tutti compatti, ben inquadrati e nessuno si perde. Arriviamo nel parcheggio bus della Stazione Tiburtina e lo troviamo allestito a grande cantiere a causa di importanti lavori di ristrutturazione e manutenzione. Un grande cartello ci intima di fermarci perché l’accesso è consentito ai soli mezzi della Polizia. Decidiamo di entrare ugualmente e schieriamo, provvisoriamente, le moto lungo le reti di delimitazione del grande cantiere. Dall’interno della Stazione escono alcuni poliziotti ai quali viene spiegato chi siamo e di cosa abbiamo bisogno per qualche minuto. Si mostrano entusiasti ed ammirati dal breve racconto del motivo del nostro viaggio e della notra presenza sul porto. Chiamano il loro Comandante che, ricevute le informazioni, oltre ogni nostra aspettativa, ci concede l’ingresso con le nostre moto sul lucido e nuovo pavimento del grande marciapiede. In tale modo schieriamo tutte le moto lungo la rossa parete della stazione, sotto la grande insegna in travertino di ROMA TIBURTINA.
Dopo le foto, i ringraziamenti, qualche piccolo omaggio al comandante, ed i saluti di rito ripartiamo per raggiungere il luogo del nostro alloggio. Potremmo riposare, rinfrescarci, cenare tutti insieme e raccontare di noi, del viaggio, del sudore e del calore e tante altre amenità tipiche delle cene di gruppo. Domani 1 novembre, giornata interlocutoria: non ci saranno attività, tutti si dedicheranno ad iniziative proprie in totale relax. A pranzo saremo ospiti presso il Circolo Sottufficiali della Marina Militare.
E’ il grande giorno: il 2 novembre, il motivo di tutto il nostro viaggio. Alle 7:30 le moto sono già tutte pronte a muovere dal piazzale della nostra sistemazione alberghiera. Partiamo tutti insieme e muoviamo, lungo le strade di fresca mattina romana, fino a raggiungere Piazza della Repubblica ove effettuiamo una sosta per deporre un fiore sulla tomba del “Duca del Mare” Ammiraglio Tahon di Revel, all’interno della Basilica dei Santi e dei Martiri. Dopo la foto di rito, partiamo e, imboccando Via Nazionale e transitando su Via IV novembre, in pochissimi minuti raggiungiamo Piazza Venezia e l’Altare della Patria. Parcheggiamo le moto “a pettine” lungo la cancellata del maestoso monumento al Milite Ignoto. Scattiamo le nostre foto, ognuno vuole “sparare” la propria ed infine, tutti insieme, schierati accanto alle nostre moto facciamo la foto finale. Dopo questo tutti i partecipanti vengono riuniti ed assembrati in posizione centrale rispetto alla cancellata dell’Altare e, all’ordine di “scopritevi “ e “Attenti” viene recitata la Preghiera del Marinaio sotto lo sguardo ammirato del personale delle Forze Armate e di Polizia Locale. Al termine della Preghiera viene urlato a gran voce il “Per l’Italia!!!” al quale tutti rispondono gridando “Urrà!!!”
Abbiamo finito, lo scopo del nostro viaggio ha raggiunto il suo acme ed è stata portata a termine la missione che era stata prefissata. Ringrazio i soldati ed il personale della Polizia di Roma Capitale e, con le moto, proseguiamo fino a raggiungere il Lungotevere delle Navi dove si trova il Palazzo Marina. Operiamo una ulteriore sosta per effettuare una foto ricordo davanti all’imponente facciata del Palazzo dove, ai lati del grande portone d’ingresso, sono poste le ciclopiche ancore delle corazzate austriache “Viribus Unitis” e “Tegetthoff”. Partiamo di nuovo e, questa volta, dirigiamo fuori Roma fino a raggiungere Tivoli. Pranzeremo tutti insieme, al termine del pranzo colmo di allegra e scanzonata goliardia, iniziano i saluti di rito, le promesse di rivederci ancora, rifare qualcosa di simile che crei aggregazione e motivazione. I saluti, gli abbracci e le promesse…qualche momento di commozione…e via!!! Costituiti piccoli gruppi ognuno parte per le proprie destinazioni: Puglie, Abruzzo, Lazio, Toscana, Liguria, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto ed infine i più lontani: Friuli. Ci disperdiamo. Ai vari svincoli suoni di clacson, ed ampi saluti di arrivederci agitando con foga le braccia. Abbraccio tutti con lo sguardo e spero di potervi incontrare ancora.
SONO LE ORE 14:00 DEL 2 NOVEMBRE 2021
M I S S I O N E C O M P I U T A