Sopralluogo della vice sindaco Lara Pizza e dell’assessora alla cultura Silvia Amadei
TERMINERANNO ENTRO FINE LUGLIO I LAVORI AD ATHENA PER REALIZZARE LO SPAZIO CHE OSPITERA’ IL GRANAIO IPOGEO RITROVATO DURANTE GLI SCAVI PER IL NUOVO CASELLO AL FRIZZONE
L’edificio ligneo risale al II secolo a.C. e rappresenta un unicum in Italia
Stanno procedendo secondo la tabella di marcia i lavori al piano terra del Museo Athena di via Carlo Piaggia per ricavare i locali idonei dove collocare l’edificio ligneo ipogèo in legno di quercia risalente al II secolo a.C., ritrovato nel 2006 durante gli scavi per la costruzione del nuovo casello autostradale del Frizzone, il cui restauro, reso possibile grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, è quasi terminato.
Per verificare l’andamento dei lavori questa mattina (giovedì) la vice sindaco Lara Pizza e l’assessora alla cultura Silvia Amadei hanno compiuto un sopralluogo ad Athena.
Lo straordinario reperto archeologico, che rappresenta un unicum in Italia per il livello di conservazione, sarà collocato in un ambiente con una superficie di circa 60 metri quadrati, dove fino ad ora si trovavano tre piccoli locali, ricavato dall’abbattimento di alcune pareti. I lavori si concluderanno entro la fine di luglio e prevedono anche l’installazione di una particolare illuminazione adatta a preservare l’opera. Successivamente prenderà il via la fase di musealizzazione che prevede l’installazione di una serie di pannelli illustrativi che ricreeranno l’ambiente dell’opera che sarà visitabile a partire dall’inizio del prossimo autunno.
“Siamo molto contente di poter rendere fruibile al pubblico un reperto archeologico di straordinario valore storico unico in Italia – affermano la vicesindaco, Lara Pizza e l’assessora alla cultura, Silvia Amadei -. La sua presenza nella sede di Athena sarà importante anche al fine di far conoscere e valorizzare ulteriormente questa realtà museale che già ospita collezioni di grande interesse. Vogliamo ringraziare la Sovrintendenza archeologica della Toscana insieme al Gruppo archeologico capannorese per l’indispensabile collaborazione fornita al Comune nel realizzare questo nuovo progetto culturale e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca senza il cui contributo non sarebbe stato possibile il recupero di questa preziosa opera”.
Il reperto è una ‘capanna’ a forma di rettangolo con i lati di 4 e 5 metri di cui è rimasta in ottimo stato di conservazione la parte interrata, alta circa un metro e mezzo, che riporta una gradinata su di un lato. La ‘capanna’ faceva parte di un piccolo villaggio e con tutta probabilità fu costruita da liguri che si erano integrati con la colonia latina di Lucca. Al suo interno sono stati ritrovati resti di granaglie per cui è molto probabile che la struttura svolgesse la funzione di granaio. L’edificio ligneo è stato costruito con la tecnica Blockau (o alternis trabibus, con terminologia vitruviana) che prevede che i tronchi o travi siano sovrapposti orizzontalmente fino a formare delle pareti, con l’aggancio ottenuto agli angoli, dove vengono ricavate delle connessioni che permettono l’incasso e l’irrigidimento della struttura.