Bimba scomparsa a Firenze, i genitori di Kata sentiti dal pm | L’ipotesi: rapita per un regolamento di conti tra bande.E questo è uno dei dati preoccupanti: che nella civile Firenze ci siano zone di degrado (una manifestazione contro le tante occupazioni presenti nel capoluogo toscano è stata rinviata per rispetto di Kata) e addirittura ci siano bande straniere contrapposte. Da questo punto è abbastanza inspiegabile, l’azione del padre di Kata che ha guidato una “spedizione” (inutile e infruttuosa) in un campo nomadi fiorentino.

Ma è interessante che si a stao prelevato lo spazzolino da denti usato dalla piccola, di cui si sono perse le tracce dal 10 giugno, per ricavare il Dna e confrontarlo con eventuali tracce. In questo senso è stato dato incarico allo stesso tecnico dell’Ospedale di Careggi che si occupò dei resti e delle impronte genetiche nell’uccisione della povera Psichiatra Capovani a Pisa, uccisa dall’italo-cinese Paul Seung.

I genitori di Kata, la bimba di 5 anni scomparsa a Firenze il 10 Giugno, sono stati ascoltati dagli inquirenti in procura. Ora i loro sospetti chiudono il giro di testimonianze raccolte dagli investigatori in questi giorni ed entrano formalmente nell’inchiesta per il sequestro della piccola. Gli atti sono stati secretati e i due sono stati trasferiti dall’hotel occupato in un altro alloggio forse per il timore di ritorsioni. Intanto, mentre si ipotizza un rapimento per un regolamento di conti tra bande, durante un nuovo sopralluogo del servizio scientifico dei carabinieri all’interno dell’ex hotel Astor è stato prelevato lo spazzolino da denti usato dalla piccola. Una decisione degli inquirenti per ricavare il Dna e confrontarlo con eventuali tracce.

E’ stato il padre, Miguel Angel Ramon Chiclio Romero, a raccontare agli inquirenti il timore che “qualche nostro vicino sappia qualcosa ma non parli…e che “la guerra tra bande per la gestione del pagamento delle stanze abbia rovinato i rapporti. E in mezzo forse c’è finita proprio Kata”. Liti, risse e scontri d’altra parte sono all’ordine del giorno da tempo nell’ex hotel diventato rifugio per disperati. E a gestire il racket delle camere sono bande di peruviani e un clan di romeni.Solo per le camere o dietro c’è anche altro?

Ma ci sono anche alcuni connazionali della famiglia di Kata che accusano i suoi genitori di essere coinvolti proprio nel business del pizzo da 500 euro al mese chiesto per le stanze nel complesso. E tra le voci c’è anche quella che il rapimento possa essere una vendetta. Mentre sarebbe infondata l’ipotesi del coinvolgimento di un uomo vestito di nero, che compare nel video di Kata alle 15:01 di sabato, mentre la piccola rientra all’Astor.

Al centro delle indagini di Procura e carabinieri ci sarebbe dunque la faida legata al racket delle stanze. Anche se non si esclude la pista del rapimento come ritorsione per lo stupro di una quindicenne d a parte di alcuni peruviani del quartiere San Jacopino.

Certo un mare di degrado, di contraddizioni e di sospetti che danno un quadro della città di Leonardo e di Nardella, davvero sconcertante. Com’è sconcertante vedere che le televisioni che si accalcano attorno all’ex albergo Astor (ma non è Firenze città dove il turismo è così straripante che si fanno leggi sugli affitti in centro e allora come può ridursi così un albergo?) com’è capitato a noi vedere intervistate donne di questo mondo di “derelitti” rispondere sfoderando occhiali originali di Dolce e Gabbana e abiti di grandi firme.

Secondo due testimoni la piccina è stata portata via nel cortile sul retro dell’ex albergo che dà sul condominio vicino, dove martedì sono stati perquisiti tutti i 19 appartamenti. Alcuni residenti spiegano che “una volta a settimana dall’Astor spediscono le valigie con dei furgoni bianchi”. Che contengono cosa?

I carabinieri sono usciti dall’ex hotel con due donne: riaccompagnate dopo l’interrogatorio. Si tratta di una cittadina di origini romene che vive nell’edificio occupato e di una giovane peruviana, anche lei residente nel palazzo: entrambe sono state portate in procura come persone informate sui fatti. Entrambe sono poi state riaccompagnate nell’ex hotel e nessuno ha rilasciato dichiarazioni.

L’avvocato della madre intanto (e sembra un segnale) lascia l’incarico. Dopo l’interrogatorio dei genitori, è arrivata la rinuncia ad assistere la madre di Kata da parte dell’avvocato Daica Rometta per “reiterato interferenze esterne”.

Share