La Betulla (Betulla alba L.) è un albero appartenente alla famiglia delle Betulaceae.Originaria dei paesi nordici con climi freddi, cresce in modo spontaneo anche in Italia, specialmente sopra i 700 m s.l.m.La Betulla viene sfruttata in fitoterapia ad uso interno per le sue proprietà: diuretiche, coleretiche, diaforetiche, depurative, mentre per uso esterno vanta proprietà deodoranti, antiflogistiche ed antinfiammatorie. La Betulla trova quindi impiego per uso interno nel trattamento degli edemi, dell’insufficienza renale e cardiaca, della litiasi renale e della renella. Per uso esterno, la Betulla è utile per il trattamento della cellulite, della caduta dei capelli, del sudore dei piedi, delle affezioni cutanee e dei reumatismi. Le parti della pianta utilizzate in fitoterapia sono: le foglie, le gemme e la corteccia. I principi attivi caratterizzanti sono: flavonoidi (iperoside), ossidi sesquiterpenici, tannini, vitamina C, acido clorogenico, acido caffeico, resine, alcoli triterpenici (lupeolo, betulinolo, acido betulinico), betulina e triterpeni. Dubbia la presenza di saponine nelle foglie. L’impiego della Betulla è controindicato in gravidanza, in allattamento, in pazienti con insufficienza cardiaca o in cura con anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici. Vista la presenza di salicilati, l’uso di estratti di Betulla è controindicato nei soggetti allergici all’aspirina.
Biancospino
E’ un regolatore del ritmo cardiaco, utilizzato anche per le sue proprietà sedative nel controllo di ansia, palpitazioni e ipertensione. Contiene flavonoidi come vitexina, rutina, quercetina e procianidine, principi attivi capaci di migliorare la forza contrattile del cuore, favorire la dilatazione dei vasi sanguigni e abbassare la pressione arteriosa. Potete scegliere il gemmoderivato o macerato glicerico di biancospino, assumendone 30 gocce in poca acqua 2-3 volte al giorno. Ancora più efficaci sono le capsule di estratto secco standardizzato e titolato in vitexina almeno all’1,8%: cercatele da 200 milligrammi e prendetele 2-3 volte al giorno. Se si rispetta la posologia consigliata, il biancospino è ben tollerato e non provoca effetti collaterali, ma deve essere evitato da chi è in cura con antiaritmici (soprattutto digitalici) o antipertensivi (in particolare betabloccanti), farmaci con cui potrebbe interagire.
Borragine
Una delle principali caratteristiche della pianta di borragine, dal punto di vista propriamente terapeutico, è indubbiamente quello di presentare al suo interno una buona quantità di fitoestrogeni, con cui si può incrementare utilmente il latte materno nelle puerpere e svolgere una funzione regolarizzante per quanto riguarda gli ormoni. Ad ogni modo, la borragine presenta anche un’ottima ricchezza a livello di oli essenziali, visto che può vantare un’ottima quantità di minerali essenziali, come ad esempio il calcio e il potassio, ma contiene anche acidi grassi essenziali Omega-6, che sono molto importanti per poter garantire un corretto svolgimento della funzione cardiovascolare e per conservare nel migliore dei modi la pelle e le unghie. Ovviamente, il principale prodotto disponibile in commercio è rappresentato dall’olio di borragine, che viene utilizzato essenzialmente per la cura di disturbi come l’artrite reumatoide, problemi alle coronarie, alta pressione, difficoltà a mantenere basso il livello di colesterolo, eczemi e anche psoriasi. Tra le più importanti azioni benefiche svolte da questa particolare pianta, troviamo anche quella stimolante delle ghiandole surrenali: in questo caso, la borragine è in grado di svolgere un’azione ricostituente che va a colpire principalmente la corteccia surrenale, facendo in modo di rivitalizzare e rinnovare le ghiandole surrenali, che spesso possono essere logorate successivamente all’assunzione di cortisone o steroidi. Allo stesso modo la borragine risulta molto utile anche nel momento in cui si tratta di svolgere un’azione espettorante, visto che va ad agire direttamente sul sistema immunitario e, per via della sua ben nota reattività, favorisce l’eliminazione di tutte quelle fastidiose e pericolose secrezioni di catarro che possono frequentemente colpire la mucosa broncopolmonare e provocare raffreddori e bronchiti. Per ultimo, ma non certamente in ordine di importanza, la borragine svolgere un’interessante azione diaforetica, dato che opera direttamente sul fegato e su tutti quei sistemi di disintossicazione. Per svolgere quest’ultima funzione, il merito è essenzialmente della capacità della borragine di incrementare la sudorazione e di favorire la rimozione di tutte le tossine mediante la pelle. Spesso, si può sfruttare la borragine anche per dare una mano al sistema immunitario, vista la sua importante proprietà febbrifuga, che consente di allontanare la febbre alta: ecco spiegato il motivo per cui molte volte si consigliano prodotti a base di borragine nella cura di influenze e raffreddori.