Alessia Pifferi: da una chat, ombre di abusi sulla piccola lasciata morire

 

Spunta una chat nella quale Alessia Pifferi, la 37enne in carcere da Luglio per omicidio volontario aggravato, per aver lasciato sola in casa per 6 giorni di seguito, la figlia di appena un anno e mezzo, rispondeva: “Lo farai” ad un uomo che nell’ambito di una conversazione le aveva chiesto, riferendosi alla piccola Diana, “Posso baciarla?”.

 

Un dialogo perlomeno inquietante, acquisito, assieme a molte altre chat, che ha portato oggi la Squadra Mobile ad effettuare una perquisizione a carico dell’uomo, bergamasco, di 56 anni. Una delle sue molteplici frequentazioni.

 

Sono stati sequestrati telefoni e pc e pare che sia lui che la Pifferi siano indagati per: “corruzione di minorenne” (e non, pare, per atti sessuali con minore) sulla base della chat e gli accertamenti sono finalizzati a trovare eventuali riscontri.

 

Dall’analisi delle chat contenute nel cellulare della 37enne con alcuni uomini, emergerebbe anche l’organizzazione di prestazioni sessuali dietro compensi. In particolare, sotto la lente degli inquirenti è finito, proprio un dialogo dal contenuto erotico tra la donna e il 56enne, residente nella Bergamasca, che  ha attirato l’attenzione degli investigatori della Squadra mobile di Milano, coordinati dai pm Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro. L’abitazione del 56enne, co-indagato con la donna, è stata perquisita dai poliziotti e tre suoi dispositivi elettronici sono stati sequestrati per accertamenti.

D.V.

 

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