Agricoltore ucciso e buttato in una cisterna
Si è pensato anche ad un incidente, per non incorrere nel consueto orrore. Ma c’è voluto poco per arrivare ala verità. Triste e purtroppo già vista molte volte. Da Caino e Abele, a Romolo e Remo.
Il fratello, messo alle strette, ha confessato l’omicidio del suo strettissimo congiunto che faceva l’agricoltore. Lo ha ucciso nel corso di una lite e poi gettato in una cisterna. Così ha chiarito in un lungo interrogatorio, Nicola Scupola, di 70 anni, fratello Vincenzo il cui cadavere era stato trovato in una cisterna, in un fondo nelle campagne di Specchia, nel Salento.
L’uomo si trova ora in stato di fermo con l’accusa di omicidio ed è stato condotto in carcere. Avrebbe ammesso di avere ucciso il fratello durante un litigio scoppiato per la gestione dei terreni di famiglia. Avrebbe anche detto di avere colpito il fratello per difendersi, dopo essere stato aggredito da lui.
I vigili del fuoco hanno recuperato il corpo dell’uomo, identificato dalla sorella arrivata sul posto. A quanto emerso da un primo esame compiuto dal medico legale, la vittima aveva sul volto numerose tumefazioni e ferite tali da confermare l’ipotesi che, come riferito da un testimone, l’uomo sia stato picchiato con un bastone. Al momento l’arma “bianca” non è stata trovata. Poco distante è stato trovato il trattore dell’uomo e i gambali.