Accumulatore seriale trovato morto in casa sotto cataste di oggetti
Scomparso da mesi, il cadavere era ‘sepolto’ nel suo appartamento.
Nella società dei consumi, siamo un po’ tutti accumulatori. Di tantissime cose che non ci servono a niente, ma dell’acquisto delle quali siamo schiavi.
Oggi, ci sono però dei veri e propri casi di persone che empiono letteralmente la propria casa o i garage di tutta roba che vi si può stipare dentro.
Come il personaggio in questione, cercato un po’ dovunque per più di due mesi. Ma lui era lì, nella sua casa al terzo piano di viale Mazzini a Foggia, morto e sepolto dagli stessi rifiuti e oggetti che trovava per strada e accumulava in casa.
Il corpo di Raffaele Lioce, 80 anni, è stato ritrovato dalla ditta incaricata di sgomberare l’appartamento dal quale i vicini di casa sentivano provenire cattivi odori.
Da quella casa, ormai, uscivano soltanto odori, topi e insetti. Da fine novembre di Raffaele non si avevano più notizie.
E il 16 Febbraio era stata anche presentata una denuncia di scomparsa. Dopo di che, la quale la prefettura ha avviato le ricerche. Il 17 Febbraio i vigili del fuoco hanno fatto un primo sopralluogo ma non hanno trovato altro che cianfrusaglie. Per i vigili è stato difficile persino aprire la porta d’ingresso data l’enorme quantità di rifiuti e oggetti che Raffaele, accumulatore seriale, teneva in ogni stanza del suo appartamento di quattro vani, ampio circa 120 metri quadri.
Durante questo tentativo, dunque, non è stato possibile individuare il suo corpo. Raffaele, ex giocatore di hockey ed ex impiegato delle Poste, da anni non aveva più rapporti con la sua famiglia: la moglie e due figli. Viveva della sua pensione e aveva un amministratore di sostegno.
Di solito andava a mangiare alla mensa per i bisognosi.
E tutti lo ricordano come un ‘omone’ alto due metri che però faceva fatica a camminare. Andava in giro con le stampelle e non aveva amici. Ad accendere i riflettori sul caso è stata la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ che dal primo Marzo ha insistito sulla tesi che l’uomo potesse essere ancora in casa. I vicini, esasperati dalla situazione igienico-sanitaria precaria, hanno lanciato numerosi appelli, perché ci fosse un intervento delle istituzioni. Ma solo da circa due settimane, su ordine del commissario prefettizio del Comune, una ditta aveva iniziato a svuotare la casa, stanza dopo stanza, fino ad arrivare alla camera da letto. È qui che il cadavere di Raffaele è stato trovato sotto il letto, semisommerso dagli stessi oggetti che accatastava patologicamente e dai quali non voleva separarsi. Secondo una prima ispezione cadaverica, sarebbe morto per cause naturali. È stata comunque disposta l’autopsia.