A Roma in migliaia alla manifestazione per la pace
L’obiettivo è denunciare l’aggressione russa in Ucraina e ottenere il cessate il fuoco immediato

ROMA – Migliaia le bandiere arcobaleno della pace, i cartelli, gli striscioni: a Roma è partito tra canti e slogan il corteo della manifestazione per la pace in Ucraina, promosso dalla piattaforma Europe for peace. Migliaia i cittadini aderenti, giunti nella capitale da tutta Italia. Ad aprire la lunga marcia dei dimostranti da una piazza della Repubblica gremita, lo striscione di EuropeForPeace, portato da giovani scout e della Comunità di Sant’Egidio.


Oltre seicento le realtà laiche e religiose – tra cui ong, sindacati, movimenti civili – che hanno aderito all’iniziativa che cade a otto mesi esatti da quella del 5 marzo, che culminò sempre a piazza San Giovanni in Laterano con decine di migliaia di persone. Anche in questa occasione le realtà promotrici sono Rete italiana pace e disarmo, Campagna Sbilanciamoci!, l’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Aoi), e la carovana StopTheWarNow, che in questi mesi di guerra ha organizzato varie carovane in Ucraina.


L’obiettivo: denunciare l’aggressione russa in Ucraina e ottenere il cessate il fuoco immediato, il ritiro delle truppe russe e l’avvio di negoziati di pace con un forte impegno da parte dell’Italia, dei paesi occidentali e dell’Ue. La piazza romana – sostenuta in contemporanea da altre città italiane tra cui Milano – intende inviare un forte messaggio di solidarietà alla popolazione ucraina.
L’evento è apartitico, ma hanno aderito Alleanza Verdi Sinistra, Articolo Uno, Partito Democratico, Socialdemocrazia SD,áPartito del Sud-Meridionalisti Progressisti, Movimento Politico Libertas, Coordinamento 2050, nonché un gruppo di 17 europarlamentati guidati da Pierfrancesco Majorino del Pd.

L’arrivo dei manifestanti in piazza San Giovanni è stato accolto dalla canzone “Heal the world” (cura il mondo) di Michael Jackson. “La coda del corteo è ancora a piazza della Repubblica”, scandisce Sergio Bassoli di Rete pace e disarmo, tra le organizzatrici dell’evento, e dal palco, aggiunge: “purtroppo a 8 mesi dall’aggressione russa siamo ancora qua. Noi, il popolo della pace, continuiamo a sostenere la popolazione ucraina e tutte le vittime delle guerre. Ma non basta. Chiediamo lo stop immediato, i negoziati di pace tra Mosca e Kiev. Ma arrivare fin qui non è stato facile: da settimane, lavoriamo a una agenda di pace. Oggi la illustriamo. I giornali dicono tutti il contrario di tutto. Ma mentre questa piazza ancora non si è riempita, chiediamo di fermare questa guerra: condanniamo la Russia di Putin e sosteniamo gli ucraini”.
LANDINI: “NUCLEARE MINACCIA CONCRETA, ORA MEDIAZIONE“
“Il Mediterraneo comincia a riempirsi di sommergibili che hanno testate nuculeari che potrebbero distruggere parte dell’Europa. Non è un pericolo, è una minaccia concreta ed è una cosa che noi dobbiamo assolutamente evitare. I governi dicano di no a questa logica”, dice il segretario della Cgil, Maurizio Landini, alla manifestazione per la pace a San Giovanni. “Il modo per fermare la guerra è la cultura della pace, questa manifestazione dimostra che è il tempo della politica, della mediazione e del coraggio. Non possiamo rassegnarci né abituarci alla guerra, occorre superare la guerra come strumento di regolazione tra i paesi e spostare la spesa dallee armi alla sanità, la cura e il lavoro”