A due anni dalla perdita della nostra Luciana Piliero

Sono passati due anni, che non sembrano veri, perché il dolore trasforma la nostra esistenza. Brevi perché la disgrazia sembra accaduta qualche minuto fa. E lunghissimi, perché non c’è altro dolore nella vita degli uomini, grande quanto la perdita di un figlio. Anche se Luciana è sempre con noi.
E insieme, lancinante, la sua memoria. Che sappiamo essere forte negli amici, negli ex compagni di lavoro della Provincia di Lucca che vollero esserle accanto così numerosi, nel giorno del suo ultimo viaggio, con le parole che non possiamo dimenticare, scritte allora dal Presidente della Provincia Menesini che così tratteggiava nostra figlia che se n’era andata per sempre: “…Una donna vitale, allegra, sempre pronta ad aiutare gli altri, tanto che si stava occupando principalmente di scuola e giovani, con il grande desiderio di contribuire a creare per i ragazzi e le ragazze, nuove opportunità di crescita e professionali”.
Così l’avevamo educata: ad essere sempre se stessa, quindi autentica e forte, ma disponibile e protesa verso gli altri. I valori della solidarietà che avevamo trasmessi a Luciana, addormentatasi nell’acqua del Serchio, li aveva visti e respirati ogni giorno nella nostra famiglia, che ha trascorso tutta la vita nel mondo della disabilità, dell’invalidità, là dove la sofferenza è ancora più pronunciata di quella che vive un’umanità, quella odierna, alle prese, e sembra un paradosso, di fronte alle tante scoperte tecnologiche, una vita sempre più difficile.
Il ricordo rinnova il dolore, ma anche lo lenisce, perché in un mondo davvero difficile, sempre più individualista, ricordare una figlia che non abbiamo più, ma che avevamo cresciuta in maniera diversa, in qualche modo, consola, conforta, aiuta ad affrontare un’esistenza così in salita, come solo sa chi ha perduto un essere da lui stesso generato.
E questo conforto vogliamo trasmettere, come Mamma e Babbo, ai tanti che ricordano Luciana, che oggi rivive nella nostra cara nipote Giada, apprezzatissima chef in un noto locale del centro storico.

Linda e Salvatore Piliero

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