Napoli, Ucciso durante i festeggiamenti, ipotesi regolamento di conti

Potrebbe essere legato alla faida di Ponticelli l’omicidio della notte scorsa nella zona di Piazza Carlo III a Napoli. La vittima, ritenuta legata a uno dei clan della periferia orientale, era in compagnia di altre tre persone tutte ferite lievemente
È bene ricordare che le autorità nazionali antimafia stimano che nel Napoletano siano presenti ben 150 gruppi o clan camorristici.

Forse un agguato, un regolamento di conti approfittando, quindi, dei momenti di concitazione della festa. Dinamiche ancora tutte da chiarire dietro la morte a Napoli di un uomo di 26 anni, colpito mentre in città impazzavano i caroselli per il terzo scudetto. Si chiamava Vincenzo Costanzo, 26 anni compiuti una settimana fa, ritenuto dagli investigatori vicino a uno dei clan della camorra di Ponticelli, dove viveva. Era figlio di Maurizio Costanzo, boss di spicco del clan D’Amico, attivo a Ponticelli. Nel 2021 era stato condannato a otto anni di carcere per associazione camorristica e droga. I carabinieri lo hanno ritrovato agonizzante nella centralissima Piazza Carlo III, raggiunto da numerosi colpi di pistola in varie parti del corpo probabilmente nella vicina Piazza Volturno dove sono stati ritrovati a terra 7 bossoli calibro 9×21. Trasportato in codice rosso all’Ospedale Cardarelli è morto lì un’ora dopo: alla notizia del decesso familiari e amici han

no scaricato, incredibilmente, ma è già successo altre volte a Napoli, la loro rabbia e frustrazione sulle porte di accesso del Pronto Soccorso. Una donna di 49 anni è stata arrestata.

Quasi contemporaneamente, in altri due nosocomi cittadini arrivavano altri tre feriti. Una donna di 26 anni raggiungeva l’Ospedale dei Pellegrini con una ferita alla caviglia, veniva poi dimessa con una prognosi di 10 giorni. All’ospedale Villa Betania due uomini, 27 e 20 anni, entrambi colpiti ai glutei da colpi di pistola. Tutti, tranne la donna (che sarebbe stata legata sentimentalmente alla vittima), sono residenti nel quartiere Ponticelli e sono volti noti alle forze dell’ordine: l’ipotesi più accreditata in queste ore è che fossero insieme al momento di quello che assume sempre più i contorni di un regolamento di conti consumato durante la festa e riconducibile agli scenari di guerra dei clan che si contendono il predominio criminale nell’aria orientale della città.

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